Vessazioni del marito sulla moglie che dipende da lui a livello affettivo: è lecito parlare di maltrattamenti
Illuminante per la comprensione della triste vicenda la accertata patologica dipendenza affettiva della donna dal marito, dipendenza concretizzatasi nel suo essere soggiogata e sottomessa all’uomo

Vessazioni (verbali e fisiche) del marito ai danni della moglie che dipende affettivamente da lui: è corretto parlare di maltrattamenti. Questa la posizione dei giudici (sentenza numero 300 del 7 gennaio 2025 della Cassazione), i quali inchiodano un uomo alle proprie responsabilità, ritenendo illuminante per la comprensione della triste vicenda la accertata patologica dipendenza affettiva della donna dal marito, dipendenza concretizzatasi nel suo essere soggiogata e sottomessa all’uomo. Ricostruita la triste storia, che vede la donna vittima di soprusi tra le mura domestiche per mano del marito, per i giudici è inequivocabile il comportamento tenuto dall’uomo. Respinta la tesi difensiva, mirata, da un lato, a sostenere la reciprocità dei comportamenti violenti, compiuti non solo dall’uomo ma anche dalla donna, all’interno di un rapporto conflittuale, e, dall’altro, a denunciare l’inattendibilità della persona offesa, inattendibilità certificata, secondo la difesa, dalle contraddizioni emerse nelle dichiarazioni della donna, risultata, peraltro, affetta da depressione, ambivalenza, disturbo della personalità borderline e alcolismo, e, inoltre, iscritta al ‘Servizio Tossicodipendenze’ dell’Azienda Sanitaria Locale. Invece, anche per i magistrati di Cassazione è palese l’attendibilità della donna, la quale è risultata essere soggiogata e sottomessa al marito e sottoposta a un ricatto emotivo, essendole stata diagnosticata una dipendenza affettiva patologica dal coniuge, e, di conseguenza, essendosi determinata a rivolgersi alla autorità giudiziaria solo all’esito dell’ennesima vessazione, connotata da violenza fisica e verbale (commessa, peraltro, nei riguardi suoi e della figlia minore) e solo dopo aver sperimentato la totale incapacità dell’uomo di trattenere i propri impulsi e di autocontrollarsi e, soprattutto, di tenere fede alle numerose promesse di cambiamento dichiarate.